IL MONOPATTINO ELETTRICO: L’ULTIMO ARRIVATO NEL MONDO DELL'E-MOBILITY.

Non ha pedali ma due ruote, ed è completamente green. È meno ingombrante di una bici e più pratico di un’automobile. Negli Stati Uniti ha già conquistato migliaia di persone per il suo carattere moderno e funzionale.

Il monopattino elettrico, conosciuto anche come e-scooter, è un mezzo di locomozione che consente agli utenti di muoversi in città in maniera agile, economica e nel pieno rispetto dell’ambiente.

Città dopo città, l’e-scooter sta cambiando il modo di concepire i trasporti, in particolare quelli brevi. 

Lo si può considerare un veicolo? No. Si tratta di un “acceleratore di andatura” e, in quanto tale, non ne è consentito l’utilizzo sulle strade ma solo sulle piste ciclabili, sui marciapiedi e nelle specifiche aree pedonali.

Riguardo alle caratteristiche del mezzo, tutto dipende naturalmente dalle diverse marche e modelli disponibili, ma in generale la struttura è costruita principalmente in lega di alluminio, che ne mantiene limitato il peso, spesso inferiore ai dodici chilogrammi. È facile da piegare e trasportare (anche a mano!) ed è dotato di un cavalletto laterale che permette di “parcheggiarlo” ovunque.

Il mercato è ancora abbastanza acerbo: grazie agli investimenti delle startup – alla perenne rincorsa del prossimo boom di mercato – al momento gli e-scooter rappresentano l’ultimissima moda in arrivo dagli Stati Uniti.

Le premesse, tuttavia, ci sono: l’e-scooter sta per diventare il nuovo re degli spostamenti brevi, anche grazie a un’ottica di condivisione che è già realtà in metropoli come New York, Parigi e Milano, dove la prima flotta di sharing è sbarcata nell’ottobre del 2018 grazie a Helbiz, per poi ampliarsi con altre sette società.

Ma è solo lo scorso luglio che il Comune milanese ha fissato le linee guida per i soggetti (pubblici e privati) interessati a fornire servizi di micromobilità condivisa tramite e-scooter, segway e hooverboard.

Tra gli standard minimi inseriti nell’avviso, vi sono la richiesta di un’adeguata campagna informativa sulle regole per l’utilizzo la sosta dei dispositivi, la necessità di un servizio attivo H24, l’attivazione di un’assicurazione per i mezzi in circolazione e l’iscrizione al registro delle imprese.

La micromobilità elettrica, dunque, rappresenta un’opportunità importante, complementare al trasporto pubblico locale e alle altre forme di mobilità sostenibile, siano esse in sharing o private.

La sfida al traffico e alle emissioni inquinanti, tuttavia, deve tenere conto di un’adeguata attenzione alla sicurezza stradale, grazie un sistema di regole chiare e condivise.