QUATTRO MITI DA SFATARE SULLE AUTO ELETTRICHE.

Setacciando il web e i forum dedicati, è facile constatare che nemmeno l’e-mobility è immune alla disinformazione. “Le auto elettriche hanno poca autonomia”, “costano troppo”, “sono uno strumento poco innovativo”: le fake news sulla mobilità sostenibile abbondano. Per sfatarle, ecco un pratico elenco da consultare in caso di necessità.

 

Ecco la prima: le auto elettriche consumano troppa energia.

Non è vero: i veicoli elettrici sono studiati appositamente per ottimizzare i consumi (non a caso, in relazione a questa tipologia di mezzi, si parla sempre di efficienza energetica). Basti pensare, poi, che in un motore a benzina solo il 15% del carburante viene tramutato in energia – ebbene sì, il resto si disperde – mentre i veicoli a zero emissioni usano quasi tutto il loro potenziale energetico.

 

Seconda fake news: le batterie delle auto elettriche inquinano. 

Anche questa è una leggenda metropolitana: le batterie che alimentano le auto elettriche sono al litio, e quindi molto meno inquinanti delle classiche batterie al piombo. Non solo, in questo periodo molte aziende si stanno adoperando per riutilizzare al 100% i materiali di scarto delle batterie al litio: si pensi ad esempio al nichel o al cobalto, elementi molto preziosi.

 

Terza notizia falsa: è vero che guidando un’auto elettrica è necessario fermarsi ogni cinquanta chilometri?

Falso! L’autonomia reale dei modelli messi in commercio recentemente va da centosessanta a oltre quattrocento chilometri. Naturalmente esistono delle variabili legate all’uso che si fa del veicolo, alle condizioni ambientali e alla capacità della batteria, ma in generale una ricarica notturna dell’auto è più che sufficiente a coprire la durata di un viaggio nella stragrande maggioranza dei casi. Considerato poi che cinquanta chilometri è la percorrenza media giornaliera di un’auto in Italia, si capisce come sia possibile viaggiare agevolmente con un’unica ricarica.

Quando si parla invece di lunghe percorrenze – come per esempio durante una vacanza – anche qui nessun problema: sono necessarie giusto una o due soste, della durata di appena due ore se il pieno di energia è effettuato attraverso colonnine per la ricarica veloce come PALINA BURRASCA, lo strumento di Repower da 22 chilowatt, che permette di alimentare fino a due veicoli contemporaneamente.


E ancora: è vero che in Italia non ci sono colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici?

Anche questo è falso: secondo i dati Legambiente aggiornati al 2019, in tutto il Paese si contano oggi 2.684 colonnine con meno di 11 kW e 5.507 colonnine più potenti. A quest’ultima categoria appartiene PALINA BURRASCA, lo strumento di ricarica presente oggi in circa quattrocento strutture ricettive lungo tutto il territorio italiano, solo per citare il progetto Ricarica dei 101. Ristoranti, alberghi, centri commerciali, porti turistici e campi da golf, sono questi gli attori della prima rete privata di punti di ricarica promossa da Repower.

E per avere un’idea del crescente numero di colonnine di ricarica installate in Italia, è possibile scaricare l’app Recharge Around. Con una sola app è possibile visualizzare la mappa di tutte le stazioni di ricarica per veicoli elettrici, in Italia e all’estero, consultarne il dettaglio e conoscerne le caratteristiche, quindi impostare direttamente il percorso per raggiungerle.