UN’IDEA IN CUI SPECCHIARSI.

Dalla Stanford University arriva una ventata di freschezza hi-tech e di sostenibilità.

 

‘O sole mio. 

Gli studenti di ingegneria elettrica della californiana Stanford University hanno deciso di cantarne quattro agli impianti di climatizzazione.

Lo hanno fatto con  l’idea di sfruttare i raggi del sole e degli specchi rivestiti di un materiale multistrato, ma al contempo più sottile di un foglio di alluminio. Una tecnologia che aiuterebbe soprattutto gli edifici molto grandi, dove l’energia che viene richiesta è decisamente superiore a quella delle abitazioni private.

Una favola!

Specchio, specchio delle mie brame, qual è l’edificio più fresco del reame? Sicuramente, quello che ha deciso di affidarsi a questa tecnologia. Il motivo? Eccolo qui.

Iniziamo dal dire che la differenza la fa l’abito, o meglio il rivestimento che protegge gli specchi. Riesce a catturare il calore del sole e a propagarlo nello spazio come raggi infrarossi. Il tutto, a una velocità che non permette il riscaldamento dell’aria. Questo consente di isolare l’edificio e di mantenerlo fresco sia di giorno che di notte.

Gli ingegneri della prestigiosa università definiscono questo metodo “raffreddamento fotonico radioattivo”. Ma veniamo alla domanda scomoda: qual è il prezzo?

I ricercatori promettono che non sarà d’élite, ma alla portata di molti, soprattutto, se il materiale protettivo viene venduto in spray.

Numeri in ghiaccio.

Quanta luce solare sono in grado di catturare questi specchi? Ben il 97% della luce solare che entra in un edificio viene catturata, riuscendo a portare la temperatura fino a 12 gradi in meno rispetto all’esterno. Per quanto riguarda il risparmio, si aggira intorno al 15%.

Siamo lo specchio di una società che cambia, a volte in meglio.

 

FONTE:

https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/rinfrescare-casa-specchi-hi-tech